A tu per tu con l'enigma
"Era una stagione di nuvole". Sembra un incipit d'altri tempi, che prepari il lettore a una narrazione ordinata e piana. E invece, l'estro inventivo e trasgressivo di Paolo Starni ha inquinato anche le forme stesse del narrare: a quell'incipit così ortodosso seguono ben quarantasette capitoletti, in una sorta di continuo gioco di composizione e scomposizione. L'io narrante è un "grigio" docente di matematica, che insegna in una "grigia" scuola a "grigi" studenti che comprendono in sé qualche eccezione di luce mentale. Tutto è grigio, dunque, come il cielo nuvoloso da cui parte il racconto. La variazione è tutta interna all'io narrante, ma si dilata al punto di invadere tutta la scena. La domanda cruciale cade quasi casualmente sulle teste di "una quinta classe di liceo scientifico": "Conoscete il teorema fondamentale dell'aritmetica?". E l'enigma al quale si intitola il racconto. La ricerca di una sua nuova dimostrazione, tra varianti tragicomiche e illuminazioni geniali, finisce col costruire una trama, più che di fatti, di tensioni psicologiche e intellettuali. Fino al mistero conclusivo: il Grande Enigma Finale, "un fremito d'ali che ti porta via".
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