La piadina romagnola
Si legge nel Vocabolario Romagnolo Italiano di Adelmo Masotti, edito da Zanichelli nel 1996: "Piada. E una sottile focaccia di pane azzimo, cotta nel testo rovente, tipica della Romagna. E per i romagnoli essa è assurta a simbolo della Famiglia, della propria Terra e della vita sociale che la comunità vi ha posto in essere. La sua fragranza diffonde allegria e sentimenti di amicizia e di amore". E messa così siamo già a un livello superiore: da semplice focaccia di origine contadina, mai modificata nei secoli perché la piadina non ha subito nessuna evoluzione, con cui mangiare le "restanze" del giorno e quel poco mangiare che si poteva avere, alla trascendenza pura. In maiuscolo Romagna, Terra e Famiglia, a chiarirci il valore spirituale della cucina come luogo fisico, in cui si preparano i piatti che vanno a riempire di anima la casa. Le radici di un luogo, le contraddizioni della società e l'anima delle sue genti. Un percorso enogastronomico di questi ominidi (marinai da bagnasciuga e montanari d'Appennino) attraverso questo disco di pane.
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