Il trattato della discordia

Il trattato della discordia

Samuel, un giovane giornalista da poco trasferitosi a Berna come corrispondente di politica interna per un rinomato settimanale, viene coinvolto in una vicenda incredibile che lo segnerà profondamente, oltre a stravolgere in pochi mesi la storia del Paese. Un referendum popolare, che a priori sembra non avere alcuna concreta possibilità di successo, ottiene la maggioranza di popolo e cantoni e porta alla scissione del Paese in due regioni autonome e contraddistinte da ideologie antitetiche: conservatrice e progressista. Libere di vivere i loro estremismi e prive del loro contrappeso naturale, le due regioni incontrano inevitabili difficoltà, che le costringono, insieme ai loro protagonisti, a riconoscere l'assurdità della loro condizione e a piegarsi alla necessità di chiedere e concedere sostegno ai rispettivi antagonisti. Un anziano magnate dell'orologio, al quale resta poco tempo da vivere, prende in mano le redini della vicenda e, da dietro le quinte, getta le basi per una possibile riappacificazione, la cui realizzazione o fallimento sono appese a un filo. Un romanzo che si svolge nella Svizzera dei nostri tempi, ma che potrebbe realizzarsi ovunque e in ogni momento.
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