La bounganville arancio
Una donna, le sue sensazioni, i suoi ricordi, i suoi affetti rivisti in una parentesi dal quotidiano. Lei è in casa, attende l'arrivo di un uomo. Insieme vanno a cena fuori. Una telefonata interrompe la loro conversazione. Lo stacco apre a un flashback che riporta la narrazione al passato in cui la donna è stata la giovane Maria in rotta di collisione con le abitudini di vita della famiglia, dell'ambiente, della terra cui appartiene. Costretta a rendersi brutalmente conto che desideri, sentimenti, dignità, il bene stesso della vita, possono arrivare a essere ignorati, umiliati e sacrificati da inesplicabili intrecci di potere che riassumono la loro identità in un "silenzio" stagnante e atavico, Maria sceglie di vivere lontano. Scelta che contrappone la giovane alla silenziosa, passiva, quiescenza di sua madre a un marito e padre animato da una voglia vorace e sinistra di "andare oltre i limiti". E il quadro iniziale di un medical thriller che, sullo sfondo di una Sicilia affascinante, ricostruisce le "connivenze oscure" di Zanclìa, una provincia "babba", assurta alla ribalta mediatica per un omicidio eccellente, strettamente imparentato con l'ambiente universitario della città.
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