L'etichettamento distanziante
Questa società, che millanta tecnologia e civiltà, uguaglianza e altruismo, giustizia certa e garantita, e che pertanto dovrebbe spontaneamente dedicarsi alla protezione delle persone più bisognose, in realtà produce, con troppa facilità e per troppe persone, "etichette distanzianti" ricordandone debolezza e fragilità. Manca quindi ancora la vera protezione per le persone svantaggiate, ogni volta che esse vengono relegate, senza alcuna comprensione, in spazi privi di ascolto e carenti tanto di amore quanto di onore. Propongo, sotto forma di racconto, la storia di alcune persone, già etichettate e condannate senza alcuna possibilità di essere ascoltate, al fine di esprimere le ragioni della propria condizione e sofferenza, nonché le ragioni del proprio agire. Ma c'è un "personaggio d'eccezione" che, attraverso l'ascolto di quelle persone e la corretta gestione dei loro conflitti, ci porterà a scoprire che una società meno distratta avrebbe potuto far risparmiare, a loro e a chi gli è più vicino, tanta e tanta sofferenza. Bastava scoprire quanto grande è il peso dell'amore negato, dell'onore negato e del perdono negato.
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