Disabilità e narrazioni. Dalla teoria ai dispositivi terapeutici
Se la disabilità rappresenta per i soggetti coinvolti e per le loro famiglie un trauma originario a partire dal quale tutto - passato, presente e futuro - viene riorganizzato e risignificato, la narrazione, nelle sue molteplici declinazioni (discorso individuale o collettivo all’interno dei percorsi di cura, scrittura creativa, racconto attraverso immagini o rappresentazioni), può costituire un modo per avviare il lavoro psichico necessario a restituire un senso all’esperienza e ricostruire la fiducia nella vita. Ma quale narrazione costruiscono i soggetti, i genitori, i fratelli, i curanti intorno alla disabilità? La tipologia di handicap, piuttosto che la fase del ciclo di vita in cui esso si manifesta, incide sul racconto che essi costruiscono? Quali forme assume la narrazione, che specificità presentano questi racconti? Infine, quali dispositivi di cura possono utilizzare la narrazione per favorire processi trasformativi? Il volume, che prende le mosse dai contributi di Simone Korff-Sausse e Régine Scelles, si propone di riflettere su questi interrogativi, a partire dalla quarantennale esperienza clinica sviluppata dall’associazione Area onlus di Torino.