Lacan, lettore di Joyce

Lacan, lettore di Joyce

Quel che Lacan ha cercato per la psicoanalisi con il suo titolo, Joyce il sintomo, James Joyce lo ha realizzato con la sua arte. Lacan ha letto così nell’artista l’esempio spontaneo, non analitico che ha portato indirettamente acqua al mulino della sua tesi: una psicoanalisi… reinventata, che fa a meno del Padre. Ma anche esempio che mostra l’efficacia del soggetto che, lungi dall’essere solo un effetto del linguaggio o del discorso, come Lacan l’aveva inizialmente sviluppato, è anche origine possibile di un dire costituente. Esempio inestimabile in un’epoca dominata dal lamento sulle carenze del discorso e che non è rimasto senza conseguenze. Questa edizione italiana di Lacan, lettore di Joyce è basata sulla seconda edizione francese, in cui l’autrice aggiunge alcuni sviluppi successivi mostrando ancor di più su cosa Lacan ha ampliato l’insegnamento ricavato dall’esempio Joyce: un altro narcisismo, che va al di là dell’amore di sé, una concezione rinnovata e generalizzata del legame sociale e alcune prospettive decisamente nuove sulla letteratura. Un libro di un’analista allieva di Lacan che mostra le risorse cliniche e teoriche della lettura lacaniana di Joyce.
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