Le dimensioni della perversione, della manipolazione e del controllo nel lavoro nelle comunità terapeutiche
Le dimensioni della perversione, della manipolazione e del controllo nel lavoro nelle comunità terapeutiche: Confrontarsi con tematiche all'apparenza marginali del lavoro delle comunità terapeutiche fa comprendere come siano state minimizzate e negate e che quindi non siano marginali. Lavorare su queste rimozioni istituzionali è andare oltre il perbenismo delle buone pratiche e metter mano agli interdetti, al non detto istituzionale. L'oneroso tentativo è esaminare frontalmente i problemi reali senza la retorica che sposta l'analisi sui pazienti riproponendo la frattura concettuale che spesso opera in comunità: da una parte il gruppo degli ospiti, dall'altra il gruppo curante. Tutte le relazioni esprimono criticità verso i processi di istituzionalizzazione e una seria riflessione psicodinamica sulla clinica e sui processi gruppali, oltre a ricostruire l'interdipendenza della perversione, della manipolazione e del controllo tra gli ospiti e il gruppo curante ma con un distinguo importante: gli ospiti in quanto pazienti sono nella piena legittimità di portare nel transfert istituzionale questi contenuti, l'equipe curante ha invece la responsabilità di riconoscerli, di gestirli e quindi di non agirli, circostanza che non è affatto scontato che avvenga. Confront seemingly marginal labour issues of therapeutic communities to understand how have been minimized and denied and that therefore are not marginal. Work on these institutional removals is to go beyond the respectability of the good practices and put a hand to the disabled, the unspoken. The onerous attempt is to examine the real issues head-on without the rhetoric that moves the analysis on patients presenting conceptual fracture that often operates in the community: on the one hand the guest group, the Group's advice. All relationships are voicing criticism towards the processes of institutionalization and serious reflection about the clinic and psychodynamic group processes as well as reconstruct the interdependence of perversion, handling and control between the guests and the healing group but with an important difference: guests because patients are in full legitimacy to bring in institutional transfer this content, the team doctor has the responsibility to recognize them, manage them, and then not to agirli, which is not at all obvious that take place.
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