Psicoanalisi e arte teatrale
Molti illustri psicoanalisti, a partire dallo stesso S. Freud, si sono cimentati nell'indagine sull'arte teatrale e, in modo diretto o indiretto, il teatro è sempre stato presente, nella storia del pensiero psicoanalitico. In questo volume, il fondatore della psicoanalisi indaga sui processi psichici profondi dello spettatore e sulle psicodinamiche che, in lui, si verificano, a teatro. J. Lacan utilizza l'"Anfitrione" di Plauto, per approfondire la sua riflessione sull'Io. O. Mannoni evidenzia l'importanza del contesto sociale in cui si svolge la rappresentazione teatrale. A. Green impiega l'"Amleto" di Shakespeare come mezzo per far emergere i contenuti profondi interni. C. Musatti illustra la prossimità dell'opera di Pirandello con il pensiero psicoanalitico. Alla figura dell'attore e al suo compito, più di un analista si è appassionato. Dal caso clinico di un impostore, descritto da K. Abraham, emergono elementi del recitare che sono attributi plausibili di chi si esibisce sul palcoscenico. Sulla psicologia dell'attore e sulla necessità di collocarla in una dimensione storica si impegna L. S. Vygotskij. O. Fenichel riflessione sui diversi aspetti del fenomeno della recitazione.
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