Rosso tango
I racconti che compongono "Rosso tango" esercitano sul lettore una suggestiva malìa, la stessa che cattura immaginazione e ispirazione nell'osservare le movenze sinuose, eleganti e passionali dell'omonimo ballo, ancestralmente nutrito da una malinconia di fondo a cui si reagisce con una vitalità carnale e dolente che afferma l'esistere. M.L. Di Blasi nella sua narrazione di personaggi che cercano la relazione con l'altro da sé e la propria identità, affonda lo sguardo negli occhi e nell'animo dei suoi protagonisti, mettendone a nudo corporeità, desideri, esigenze intime, velate da istintivo pudore e poi vigorosamente espresse con l'obiettivo di guadagnare libertà, pensiero agile e profondo, capacità di mettersi in gioco con passione e determinazione. Il tango è una danza seduttiva, un incontro che può apparire uno scontro con l'altro, verso il quale si sviluppa una consapevole intimità, vissuta in un alternarsi di figure che ora si allacciano in un corpo a corpo appassionato, per poi separarsi per il forte timore di una relazione che possa infliggere inevitabili allontanamenti, e poi ancora ricercarsi fatalmente: è il gioco della vita.
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