Partendo dal dibattito sulla caccia, questo libro spazia dalla teoria dell’evoluzione a una critica radicale dell’agricoltura. La seconda edizione del saggio, predisposta da Laura Conti poco prima della sua scomparsa e solo ora pubblicata, costituisce un contributo imprescindibile per affrontare il tema del nostro rapporto con l’ambiente, le altre specie e l’ecosistema. Laura Conti (Udine 1921 - Milano 1993) Partigiana, medico, militante comunista e pioniera dell’ambientalismo scientifico italiano, è stata tra i fondatori di Legambiente, di cui ha presieduto il comitato scientifico. Ha pubblicato tre romanzi (“Una lepre con la faccia di bambina”, “Cecilia e le streghe” e “La condizione sperimentale”) e importanti saggi sui temi ambientali (“Questo pianeta” e “Che cos’è l’ecologia”), sul diritto all’aborto (“Il tormento e lo scudo”), sull’assistenza sociosanitaria e sull’educazione sessuale, oltre a numerosi testi di divulgazione scientifica. «Sono stata indotta a modificare il mio punto di vista sulla caccia dagli approfondimenti che sono in corso nella cultura ecologica: approfondimenti che, secondo me, né i Verdi né le associazioni ambientaliste, nel nostro paese, hanno percepito. (...) Applicando il concetto di “sostenibilità” all’agricoltura, all’allevamento e alla caccia, mi sono accorta che l’agricoltura, insieme alla modalità di allevamento che essa sorregge, non è “sostenibile” ma nel migliore dei casi può venire gestita in modo da renderla “più sostenibile” (o, meglio, “meno insostenibile”)». (Laura Conti). Prefazione di Luca Giunti.
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