La guerra a casa
Il 9 luglio 2013 una telefonata sveglia Damiano nel cuore della notte, mentre dorme in una città che non è la sua. A casa, è successo qualcosa di terribile. È arrivata la guerra. Il racconto è così teso che il suo filo si spezza. Damiano ne riprende il bandolo dal principio, dalla sua vita "prima" di quella telefonata. Racconta le guerre "lontane" di cui è stato testimone come presidente di una Ong in Bosnia, Kosovo, Costa d'Avorio, Sierra Leone, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Centro America, Ucraina, conflitti tutti differenti per i loro moventi aberranti - potere, diamanti, denaro - ma simili nei meccanismi e soprattutto nelle conseguenze: la morte di persone innocenti. In Italia si pensa che la guerra sia una cosa "normale". Come è normale che ci siano ricchi e poveri. O che in Italia ogni tre giorni una donna sia uccisa da un uomo, spesso il marito, il compagno, l'amante. Ormai è normale. Damiano riprende il racconto dove era stato interrotto per dirci con parole forti che questa normalità si chiama morte. Per chiedere di ribellarci, adesso. Perché l'indifferenza uccide. Una storia purtroppo vera. Un racconto sussurrato a Tiziana, sorella di Damiano, protagonista silenziosa - e viva - di questo libro.
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