Patrio amore e fuoco di carità. L'assistenza pubblica a Venezia dopo il 1797

Patrio amore e fuoco di carità. L'assistenza pubblica a Venezia dopo il 1797

Con questo studio che si aggiunge alla collana "Carità e Assistenza a Venezia", Giuseppe Ellero delinea la storia e le trasformazioni dell'amministrazione pubblica della beneficenza elemosiniera e degli istituti di ricovero e di educazione dalla caduta della Repubblica di Venezia ai nostri giorni, attraverso i documenti che per lunghi anni ha riordinato e studiato come archivista dell'IRE. Da quei documenti, redatti prima dall'aristocrazia e poi dalla borghesia veneziana, l'evoluzione della dignità della persona appare lenta e tarda e solo il mito del glorioso passato sembra essere lo sprone a tenere il passo con le riforme sociali durante il difficile trapasso verso l'epoca moderna. È la "storia dall'interno" delle grandi istituzioni ottocentesche: la Congregazione di Carità, la Commissione Pubblica di Beneficenza - presieduta dai patriarchi - che erogava sussidi a 40 mila poveri, e la Congregazione di Carità italiana, presidente il celebre abate Jacopo Bernardi e segretario lo storico Alberto Stelio De Kiriaki. È la cronaca della Casa di Ricovero che dal 1812 prese il posto del glorioso Ospedaletto; della Ca' di Dio e degli Ospizi per anziani autosufficienti; di tutti i grandi ricoveri per bambini e giovani orfani (la Pietà, gli Asili d'Infanzia, le Zitelle, le Penitenti di San Giobbe, i nuovi orfanotrofi dei Gesuati e delle Terese, il Collegio Manin). Una cronaca che, dalla metà dell'Ottocento, sarà scritta dalle congregazioni religiose - i Somaschi, quella del beato Caburlotto, le Canossiane, le Dorotee, le Suore di Carità, le Figlie di San Giuseppe, le Francescane Elisabettine e, infine, del santo don Orione - alle quali è delegata, sotto il controllo dell'ente pubblico, la cura dei nostri "vecchi" e dei giovani. Lo studio si avvia alla conclusione con le novità apportate dal Fascismo con la costituzione nel 1937 dell'ECA (l'Ente Comunale di Assistenza) e nel 1939 dell'IRE (le Istituzioni di Ricovero e di Educazione), per terminare, dopo i giorni del dopoguerra e della democrazia, con la trasformazione dell'IRE che dall'inizio di questo 2020 fonde e unisce nell'IPAV (Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane) gran parte delle istituzioni assistenziali veneziane per porsi in linea con un vero e proprio sistema di sicurezza sociale a garanzia dei diritti della persona.
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