Pomptina Summa. Storia delle terre d'Astura e dei suoi coloni da Satrico a Conca a Littoria
La Pomptina Summa, così Cicerone usava chiamare la parte "settentrionale" dell'Agro Pontino, è sempre stata una terra di "deduzione di colonie" dove nessuno è riuscito nel tempo a sviluppare le proprie "radici". Cominciarono i coloni Calcidesi che arrivarono a stabilirsi su queste terre circa tremila anni fa integrando ed invigorendo i pochi nuclei "aborigeni" esistenti; i Latini del Latio Vetus cominciarono poi a colonizzare le aree limitrofe di Velitrae, Suessa Pometia e Satrico; in seguito frequentarono la Piana Etruschi e Volsci, gli uni con i loro "traffici" e gli altri con la "transumanza"; le "deduzioni" proseguirono sia ai tempi della "Repubblica" che dell'"Impero", e, nell'Agro oramai "malarico" con le Genti "barbare"; passate al Papato, queste Terre vennero organizzate in Domuscultae, anche Conca nacque così, popolandole con frotte di servi della gleba ed in seguito le infeudò. Dopo il Concilio di Trento Pio V donò Terre e Ferriera del Feudo di Conca al S. Officio perché autofinanziasse la sua Inquisizione.
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