Ergo sum est. Museo diocesano di Gaeta. Natalyn'art village
Nell'ultimo decennio dello scorso secolo si è assistito ad un progressivo risveglio dell'arte in tutto il mondo, sottolineato da un progressivo moltiplicarsi di iniziative, di eventi e di mostre che hanno definitivamente rotto quel monopolio gestito dal sistema dell'arte con pochi artisti che in fondo non risultava significativo, né rispondeva ai gusti ed alle aspirazioni del pubblico; coloro che operavano in silenzio, che cercavano consensi fuori casa (nemo profeta in patria!) e che sentivano di poter crescere, hanno dato sfogo alle loro ambizioni - a dir il vero - spesso disordinatamente e senza il dovuto substrato artistico-culturale. È a questo punto che alcuni operatori culturali hanno deciso di impegnarsi al fine di ricostruire quel substrato culturale, che in passato ha saputo far crescere artisti di tutto rispetto, ed oggi stanno ricostituendo progressivamente quel legame solido che univa l'arte con il suo mondo. Le mostre, organizzate ed allestite in luoghi istituzionali, rappresentano perciò la via più opportuna per effettuare una crescita fatta di dialogo, confronto, scoperta di nuove strade da intraprendere e continua ricerca.
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