Dai ricordi di un «teenager». Roma e la guerra (1939-1945)
Quella estate mi è rimasto il ricordo di un caldo soffocante e di mia madre che piangeva di nascosto, ogni volta che tornava dall'Ufficio delle Imposte. I miei avevano dovuto smettere il negozio di generi alimentari in Vicolo del Moro, in Trastevere, perché gli incassi non coprivano le spese: si diceva che l'Italia risentisse della Grande Depressione Economica abbattutasi negli Stati Uniti e, a macchia d'olio, sul resto del mondo. A Roma, nei rioni popolari, era tradizione fare la spesa e segnare, il debito era poi saldato il sabato, giorno di paga. C'erano, purtroppo, tanti disoccupati che segnavano e non pagavano; le inique tasse, per giunta, erano una persecuzione.
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