Sotto la spessa coltre
Sotto la spessa coltre si annidano le nostre emozioni più profonde, il nostro bisogno di comunicare affetti, di riannodare i fili del passato e di filtrarli alla luce del presente, con uno sguardo a prospettive di miglioramento e un altro all'accettazione della realtà e del mistero che l'avvolge. La coltre è dunque, al tempo stesso, muro protettivo d'intimità e invalicabile barriera tra noi e l'ignoto. Le poesie qui raccolte, apparentemente slegate fra loro per la diversità del contenuto, hanno in comune la genesi attorno alla tematica dell'attimo fuggente della vita, nelle molteplici sfaccettature: il miracolo della nascita, lo stupore dell'infanzia, i sogni della adolescenza, la rinascita dopo i momenti bui, l'esperienza della maternità, l'amicizia tradita, l'ombra dell'incomunicabilità nell'amore e nella morte. Non mancano tuttavia una tensione alla speranza, la gioia di un legame profondo con la natura e con il prossimo, attraverso un forte richiamo alle radici del proprio territorio e al suo patrimonio linguistico-culturale. Vi è inoltre un sottinteso bisogno di silenzio, un invito al rispetto della parola attraverso un uso più consapevole del linguaggio: poche parole selezionate con cura e volte all'umiltà del dialogo, mai negato a nessuno nella prospettiva del bene comune, sono gli strumenti essenziali per abbattere una società sempre più chiassosa, volubile e incapace di ascoltare e di ascoltarsi.
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