La dodicesima grotta

La dodicesima grotta

In una sala appartata del Museo di Tel Aviv, un agente del Mossad (Servizi segreti israeliani), due funzionari e una segretaria tengono una riunione segreta. Si tratta di decidere un'operazione clandestina per il recupero di un antico manoscritto che contiene sbalorditive rivelazioni sulla vita di Maria Maddalena e sul suo presunto matrimonio con Gesù. Rinvenuto in una grotta di Qumràn, sulle rive del Mar Morto, esso è stato trafugato ed è finito nel caveau di una fondazione svizzera. Tuttavia non sono i soli a volerlo. Rivendicazioni di proprietà, interessi scientifici e di produttori cinematografici si intrecciano con intrighi di pericolose sette esoteriche e un assassino, abile e determinato, segue le orme del documento, disseminando il percorso di ignare vittime innocenti. L'azione scorre rapida in ambiente internazionale. Affiancano il protagonista, un giovane archeologo ginevrino, caratteri di contorno molto singolari, alcuni proiettati d'un tratto in situazioni imprevedibili e senza via d'uscita. Dal dialogo dei personaggi emerge, a volte, il forte contrasto con opere della produzione letteraria corrente, codici inclusi, basate su alcune scritture apocrife (vangeli non riconosciuti dalla Chiesa), del tutto incuranti delle molte ambiguità che queste ultime evidenziano.
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