Il vino del poeta. Ricerche e testimonianze sulla setta dei poeti

Il vino del poeta. Ricerche e testimonianze sulla setta dei poeti

Il vino simbolizza l'estasi che pone il Sufi «oltre se stesso» in presenza di una visione o di una emanazione del Beneamato. È il simbolo dell'Assoluto, manifesto e presente. Il vino costituisce il catalizzatore all'origine del movimento dell'anima del mistico verso la visione spirituale; ciò che, per il mistico, è l'amore, esso stesso oggetto della Ricerca allo stesso tempo – e qui è il paradosso – il principale ostacolo per colui che cerca. I Sufi «ebbri di Dio», o mastân, sono anche gli amanti di Dio, annegati nell'oceano dell'Unità, familiari ai misteri ma non coscienti delle vicissitudini di questo mondo. Sono coloro che hanno una visione del Beneamato senza equivalenti nel mondo sensibile dell'esistenza. Per il poeta mistico, il velo simbolizza un altro aspetto del sé. I veli sono i sentimenti di colpevolezza; essere velati è avere vergogna a causa del peccato. Attaccandosi allo Shaykh, l'Amico di Dio, il mistico si sbarazza dei suoi veli, della sua vergogna, e si riavvicina alla Divinità.
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