La città dei fratelli
Il teatro è Noto, la bellissima città barocca in Sicilia. All'eco dello sbarco dei Mille, si formano due partiti. Il partito dei liberali, dei civili, dei signori nobili proprietari, fino al giorno prima filo-borbonici, adattatisi ora a unitari, a filo cavouriani e savoiardi. Dall'altra parte, il partito dei mazziniani, dei "garibaldini", capeggiato da un personaggio eccentrico, omeopata ed esoterico che è Lucio Bonfanti, allievo di quel Migneco che si dichiara nuovo Messia. Ci sono poi i preti, come padre Carnemolla, avversario dei conservatori austro-ungarici-papalini, o i Domenicani, del piemontese padre Dessy che nelle prediche della Quaresima inveisce contro Garibaldi e l'Unità. Questo romanzo di Enzo Papa s'inserisce nella tradizione letteraria sul Risorgimento: una scrittura espressiva, infarcita di dialettalismi, di localismi nel senso sperimentale. Un romanzo documentato dal punto di vista storiografico.
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