Il crogiolo dello spirito. Cristiani, musulmani, ebrei al centro del Mediterraneo

Il crogiolo dello spirito. Cristiani, musulmani, ebrei al centro del Mediterraneo

Il Mediterraneo: lago romano ai tempi dell'antico impero, su cui si affacciavano i popoli, le regioni e gli Stati dominati dalla città eterna, ma anche immensa fucina del processo di sviluppo materiale e spirituale della civiltà occidentale. Dalle divinità greche e romane ai riti e ai culti egizi e babilonesi, dalla magia e dall'interpretazione astrologica delle stelle ai veggenti "sognatori," dai profeti alle società esoteriche, dai 'misteri' greci alla setta del Mar Morto con la figura misteriosa del Maestro di giustizia e l'attesa di un Messia. Fino alla qâbbalâh ebraica, con la sua magia dei numeri, le Sìfîrôt, l'Albero della Vita, l'Infinito (En Soph) e l'impronunziabile nome di Dio. Dalla Spagna e dalla Provenza la qâbbalâh si diffonde nel Mezzogiorno d'Italia e in Sicilia, dove riceve l'impulso del pensiero mistico ed estatico di Abrâhâm Abulafia, che soggiornò qualche tempo a Messina, mentre in tutta l'Europa nasce il problema degli ebrei convertiti. E fu proprio un ebreo siciliano di grande ingegno ma non poco contraddittorio, Samuel ben Nissim al-Farag, convertitosi con il nome di Guglielmo Raimondo Moncada prima e Flavio Mitridate poi, a dare l'avvio alla cosiddetta cabbala cristiana, che diventò un elemento notevole della cultura umanistica di respiro europeo ad opera di intellettuali del calibro di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, che del controverso cabalista Moncada/Mitridate fu allievo.
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