E venne il gatto
la storia, tratta da una vicenda realmente accaduta, di un giovane ebreo che lascia la sua famiglia a Leopoli in Polonia, intorno al 1930, e giunge in Italia, a Padova, dove si laurea in ingegneria. Ben presto, a causa delle leggi razziali, vive la tragedia, comune agli altri ebrei italiani, di perdere lavoro e sicurezze, nonché, divenuto apolide, di venire imprigionato in un campo di internamento a Ferramonti di Tarsia. Questa prigionia, paradossalmente, gli salverà la vita... La storia è accompagnata da un percorso di conoscenza e di approfondimento del mondo ebraico che l'autrice compie dialogando con la sorella, tenendo presente, oltre all'indagine sui testi, le relazioni con il mondo cattolico. Questo sfondo, a suo modo didascalico, permette all'autrice non ebrea di avvicinarsi ad un tema sul quale ben più autorevoli e coinvolti autori hanno ampiamente scritto.
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