Un caso di omonimia
Per un errore di digitazione dell'indirizzo e-mail, non è la psicologa ma la giornalista Vittoria Casati che riceve il messaggio di posta elettronica di un collega depresso. Un banale errore destinato tuttavia a non essere archiviato dalla destinataria, perché il mittente di questo messaggio si ritrova al centro di un complesso caso di cronaca internazionale del quale deve occuparsi per il suo giornale. Sul filo dell'equivoco, è un canale privilegiato quello che si apre tra l'ignaro Carlo Valbiani e l'ambiziosa Vittoria, omonima della psicologa alla quale lui pensa di scrivere e depositaria di un segreto che lo riguarda personalmente. Il rapimento di Valbiani e di altri giornalisti e cineoperatori da parte di un gruppo di fondamentalisti afgani fa da sfondo ad una storia che si snoda tra Roma, Bruxelles e Lussemburgo. Tra i colpi di fioretto delle relazioni pericolose tra colleghi, i giochi di potere, le trame della diplomazia internazionale, gli aspetti più sconvolgenti della cronaca in diretta, le rivelazioni dei media e nell'ombra inquietante della guerra in Afghanistan.
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