Primo olocausto
La Prima guerra giudaica (66-73 d.C.) vide migliaia di Ebrei perdere la vita durante un evento definito dall'autore 'primo olocausto', in quanto rappresentò l'inizio di una lunga serie di stermini cresciuti progressivamente e culminati nella Shoah. La Giudea, la Galilea, la Perea e la Samaria costituivano la 'Terra promessa', abitata da oltre un millennio dal popolo di Israele. Conquistata dai Romani, questa regione visse inizialmente un periodo florido e tranquillo, interrotto in seguito dalla politica di governatori corrotti che provocarono un movimento rivoluzionario sfociato nella Prima guerra giudaica. Una guerra durata sette anni, in cui gli Ebrei perirono in combattimento per fame preferendo, alla fine, il suicidio collettivo piuttosto che la resa. Gli avvenimenti sono narrati con grande fedeltà ai fatti storici; all'immaginario l'autore affida solo i dialoghi tra i vari protagonisti, al fine di coinvolgere il lettore e, contemporaneamente, sottolineare quanto potente possa essere il desiderio di libertà di un popolo e quanto esso possa motivarlo e sorreggerlo nell'affrontare ostacoli che sembrano insormontabili. La storia, anche quando poco nota, lascia il suo insegnamento.
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