Il filo perduto di Arianna
"La malinconia è la notte dell'anima? È forse il crepuscolo del cuore? Vi si possono placare le tempeste? Interrogativi, angosciosi perché evocano una fase di crisi, perché si tratta, in primis, di un dialogo tutto interiore, un conversare con se stessi lo sguardo che Vitaliano Angelini non riesce a proiettare fuori da sé e che diventa, come riconosce l'Autore, un dubitante soliloquio che caratterizza tutte le tre parti di questo suo ultimo libro di poesie. (...)"
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