Francesco Pezzi. Un giornalista veneziano nella Milano di Stendhal
La figura storica di Francesco Pezzi (Venezia 1780 - Milano 1831) è stata evocata raramente, sempre in maniera sbrigativa, e letta unicamente attraverso la lente deformante della critica romantica e post-unitaria, che ne hanno imposto l'immagine di letterato venale, senza scrupoli e servo di qualsiasi regime. Completamente sotto silenzio è passato il ruolo di innovatore del giornalismo italiano che lo scrittore veneziano ha rivestito al tempo della Milano napoleonica ed asburgica. Appoggiandosi su una vasta documentazione inedita, il presente saggio propone una biografia storica ed intellettuale di questo giovane e ambizioso emigrato nella Milano napoleonica che, partendo dal nulla, riuscì a trasformare una testata giornalistica fallimentare (il Corriere milanese) nella prima gazzetta del Regno d'Italia. Passato indenne dal regime napoleonico a quello asburgico, assunto col tempo il controllo assoluto del foglio e divenutone infine proprietario, Pezzi fece del proprio giornale la rivista ufficiale del Lombardo-Veneto austriaco. Fino all'Unità d'Italia, la sua "Gazzetta di Milano" sarebbe stata il periodico più diffuso e letto nella Penisola.