60 giorni e finiscono i soldi
Oggi la crisi colpisce alla cieca: bastano due telefonale sbagliate e ci si ritrova improvvisamente senza lavoro, senza rete e senza voce. L'unica certezza è la prospettiva di finire i soldi in poche settimane e, in lontananza, l'incubo della panchina del parco. Da qui prende avvio un diario, impostato come un conto alla rovescia, che misura la distanza tra la normalità e lo stato di emergenza. Senza paracadute economici o protezioni sociali, la protagonista del romanzo è una quarantacinquenne, nata benestante, divorziata e madre di un adolescente, che si scopre del tutto impreparata a confrontarsi con l'imminente rischio di povertà. Nella cronaca di quei giorni, la ricerca febbrile di lavoro si alterna a rocambolesche soluzioni palliative, riflessioni amare cedono il posto a momenti di autentica pienezza di spirito. Un viaggio tra emozioni quotidiane e flashback, macchine in panne e presentazioni in Power Point, amanti improbabili e amici sicuri. Sulla buona e cattiva sorte domina uno sguardo lieve, ironico, talvolta comico. Una vicenda attualissima e, a suo modo, straordinariamente esemplare.
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