L'attesa
Noi aspettiamo questo e siamo sorpresi da quello" scriveva Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche. La comune esperienza dell'attesa ci rivela, ogni volta, questo scarto fra quel che aspettiamo e l'accadimento che interromperà la nostra attesa, fra l'atteso e colui che arriva, l'ospite reale che si presenta alla porta. Che cosa si produce in questo scarto - che è anche scarto tra ciò che appartiene all'immaginario e al linguaggio e ciò che appartiene all'evento, al reale? L'inutilità di attendere, la nostra impotenza di fronte al nuovo? Oppure la possibilità di fare esperienza del mondo? La ricerca di Ginevra Bompiani è tesa, serrata, infatti "la materia è ancora calda, fumante" - scrive l'autrice, tornando su queste pagine dopo più di vent'anni -, e alta e urgente la posta in gioco: "Ogni ospite sorprende la nostra impreparazione, e misura la nostra umanità sul tempo che intercorre tra la rinuncia alle rappresentazioni che l'hanno preceduto e il benvenuto sulla porta".
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