Faida di congrega-Il mulino del diavolo
Giuseppe Portaro rappresenta lo spaccato della società di un paese del Sud di inizio novecento con i suoi notabili, i suoi politici, il suo popolo e la sua insopprimibile fede religiosa, che diventa in alcuni casi strumento di ascesi politica ("Faida di congrega") e di oppressione del libero agire umano ( "Il mulino del diavolo"). Due racconti dove le rivalità, le gelosie e gli odi che covano sotterranei, impediscono alla società di crescere e progredire, negandole la possibilità di potersi affrancare dalla forza bieca e cieca del potere opprimente di pochi. Due racconti che narrano un passato che sembra lontano anni luce, mentre invece si adattano, amaramente, anche a molte tristi realtà dei nostri giorni.
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