Vite under town. Simil boy

Vite under town. Simil boy

In questo suo primo lavoro, iniziato nel 2008 e terminato nel 2010, dopo un lungo periodo di sospensione, 'Ykel ci mostra come le esperienze vissute da ciascuno di noi siano una preziosa risorsa di gioie, dolori, speranze e sogni. Il fenomeno dell'essere umano che cadendo nel tempo emerge brevissimamente, per essere riassorbite subito dopo nella madre spazio, che amabilmente tutto riaccoglie e ricicla. Al centro del racconto un giovane protagonista che sperimenta le difficoltà dell'attuale società - dolori, amarezze, sofferenze nella vecchia Genova, quella delle canzoni di De André. Tuttavia, a far da contrasto e contrappeso a questa dura realtà, vi è un sottile filo conduttore strutturato da ironie, sarcasmi e un pizzico di cinismo, che contribuiscono a creare situazioni divertenti e umoristiche, dissonanti in apparenza, che stridono volutamente con le amarezze dell'esistenza, amalgamandosi al contempo in modo perfetto nella storia.
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