La parola accanto
"Ecco che le parole si librano se liberate. Ecco quale contesa inscenano nel bianco, quasi innocente teatro, della pagina. E come si insedia il senso, cacciato fuori dalla finestra e rientrato a forza, a spinte, a ogni minimo scuotersi dello spazio, nella rotondità della parola. Esulta il rigo che s'incammina nella forma, esulta la forma che mobile sovrasta il senso, esulta il senso rimesso in riga, verso contro verso e che a ogni sbattere di palpebra dilegua. Così, da divergenze multiple riattate, i sensi profilano quell'altro universo, quello de "La parola accanto", ma è solo un attimo, il tempo flessile di un Tu che è già altro, solo per un attimo ché poi scompare. Che sia più concreto il bianco frastagliato dei margini del lucido inchiostro che pesa? Cosa contiene l'urna spiaggiata sul rivo mobile, la storia o le sue ceneri? Le opzioni psichiche incalzano, rocambolesche memorie lettriste s'insidiano: nera la piccola forma lampeggia, specchiando nel vuoto una sua incorrotta potenza." (Rita Iacomino)