A Chiusello. La felicità che dorme
Daniele è un impiegato, un padre separato, insonne e malinconico. Vittorio è un anziano signore, un ex-ferroviere con la passione per la musica jazz. Chiusello è un piccolo e magico paese, una prigione e una possibilità di cambiamento. Anna, Margherita, Elena e Lia sono gli angeli di questa storia. Poi ci sono i ricordi e la memoria, che fanno costantemente a pugni con un presente di incertezza e smarrimento. "A Chiusello. La felicità che dorme" è un romanzo estremamente intimo: poggia su alcuni elementi autobiografici che l'autore rimaneggia e trasfigura per crearne una storia cruda, ironica e assurda al contempo. La narrazione si compone di tre livelli: il ricordo (la memoria), il tempo presente e la riflessione. "A Chiusello" non racconta solamente lo smarrimento di un uomo qualsiasi, ma anche quello dell'uomo contemporaneo: incapace di costruire relazioni che non siano sfilacciate e in guerra con la perdita di senso. La felicità è dormiente o insonne, ma attraverso l'altrui occhio è possibile stanarla e afferrarla anche solo per brevi momenti.