E allora?
"E cosa resta, allora?" Il nulla. Ma il nulla è pieno di cose. In un mondo che guarda solo allo straordinario da celebrare per qualche giorno, il nulla è la quotidianità che non fa notizia. Nulla è il lavoro costante e privo di eroismo, ma in realtà pieno di eroismo. Nulla sono paure e manie, sempre più nascoste perché non controllabili. Nulla è la vita pelosa, con le unghie gialle. Nulla è il cinismo che rimane stretto fra i denti e si manifesta a bassa voce. Nulla è l'egomania con cui tentiamo di resistere al nulla. E sempre più tendente al nulla è l'unità di tempo che scandisce le nostre vite. Di tutto questo parlano i versi in questa raccolta: di nulla, assolutamente di niente. "E allora?" è la voce di chi rimane indifferente a ciò che gli vien detto. Queste poesie, forse, lasciano indifferenti, per la forma piana dietro cui si celano i loro significati. Ma parlano dell'unica cosa che probabilmente oggi ha ancora valore: il nulla anonimo di ogni giorno. Queste poesie non fanno battere il cuore, non insegnano nulla. Queste poesie non sono nemmeno poesie: sono nulla. Ma oggi si fa un gran parlare di nulla.