Stracci di carta
Gualtiero ha avuto l'infanzia felice e un'adolescenza senza ribellioni. Dalla vita non si aspetta grandi cose, ma crede fortemente nel grande amore connaturato in ogni essere umano. "Alla nascita apriamo gli occhi davanti a una madre, e in un giorno segnato della nostra vita li riapriamo per la seconda e ultima volta, con infinito stupore, per assorbire l'essere che sarà per sempre nostalgia dell'assoluto". Malgrado questa tensione, collezionerà un fallimento dietro l'altro incontrando donne troppo complesse per lui, con traumi per violenze subite in adolescenza, come Teresa, doppi fini, nel caso di Ombretta, un amante per il quale lo abbandonerà, nel caso di Giuliana, finendo come capro espiatorio nell'incontro con Serena, una ragazzina che lo usa per vendicarsi del padre dal quale si sente abbandonata. Gualtiero tenterà di aggirare questi aspetti sottraendosi al confronto, il più delle volte con meschinità, continuando a rifugiarsi in fantasie sessuali per giovani ragazze, sintomo del suo rifiuto per l'età adulta. È questa spinta, torbida ma vitale, a tenerlo a galla.