Non farmi morire
"Non farmi morire" è un romanzo in parte autobiografico. L'ispirazione nasce dalla sopravvenuta perdita di memoria del padre dell'autrice. Il filo conduttore è, alla luce della malattia, il ripensamento del rapporto padre-figlia, attraverso il grande viaggio che è dentro tutti noi. Fa da sfondo all'intrecciarsi delle vicende la realtà della Valle Brembana. Crocevia dell'intero romanzo è l'albergo di famiglia (albergo dell'800 con denominazione storica), luogo di incontri fugaci, di amicizie durature, di incomprensioni e di drammi umani lungo il tempo di varie generazioni.