Confidandomi con la notte
"Sto riflettendo in questi giorni sull'ineluttabilità della morte e sul come la morte ci privi quasi completamente delle persone che amiamo. Scrivo 'quasi' perché ci resta il ricordo, quello non ce lo può togliere nessuno. Sul mio tavolo da lavoro ho due foto di Daniela, mia sorella morta nel 2003. La scelta è stata quasi casuale ma è importante che le foto ci siano. A volte servono ad indirizzare il mio pensiero verso di lei. Chiederle un parere, immaginare una risposta. Se mi sforzo sento anche la sua voce. Passavamo ore al telefono. Ancora adesso la mattina mi viene da telefonarle e poi mi rendo conto che non è più possibile e mi viene una rabbia e un sentimento d'impotenza. Sono passati sei anni da quando Daniela se n'è andata e per me non è abbastanza per dimenticarla".