Una stagione all'inferno. Testo originale a fronte
"Il Novecento, secolo di miti, si è fatto carico di mitizzare anche personaggi ed eventi del secolo precedente, e fra questi Rimbaud. Non diversamente dal mito Nietzsche, il mito Rimbaud è caratterizzato da una forte connessione, da un intreccio inestricabile fra vita e opera, dove spesso la prima supera in interesse e importanza la seconda. Alcune singole opere poi hanno contribuito più di altre a mettere in risalto il dato biografico e il dato caratteriale dei personaggi del mito. Per quanto riguarda Rimbaud "La stagione all'inferno" ha assolto questo compito forse più di ogni altro suo scritto. Certo essa segna una tappa nella vita del poeta, siglando il tragico o, se vogliamo, il tragicomico distacco fra Verlaine e Rimbaud, e per ciò stesso è di un'importanza capitale per la sua vicenda umana, ma vista come opera in sé risulta di difficile collocazione letteraria, e io propendo per assegnarla al novero dei pastiches letterari che traggono la loro forza espressiva pro¬prio dalle loro scheggiature stilistiche, dalle varie commistioni fra prosa e poesia, e fra prosa poetica e prosa diaristica, senza tralasciare l'aspetto pamphlettistico di manifesto antiborghese che via via affiora in corso d'opera." (dall'Introduzione)
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