Le figlie di Bes
Costa Smeralda, estate 2012. Jean Michel De Pugnys, archeologo francese, presenta uno dei suoi best-seller: l'uomo accomuna la civiltà nuragica a quella della Bretagna, creatrici di monumentali vestigia ispirate alla volta celeste. Accompagnato dalla marziale assistente, Claudette Lamat, verrà coinvolto nell'indagine sul furto di una statuetta del dio Bes. L'episodio, come in una congiuntura astrale, metterà in moto diverse umanità, tra cui il comandante dei Carabinieri Carlo Pasquizio, napoletano trapiantato a Olbia, e Riccarda Sulis, giovane agente che si occupa di Beni culturali. La ragazza trova nell'archeologo un fattivo collaboratore che l'aiuterà nelle indagini. Riccarda, tuttavia, è colta dal dubbio quando un quotidiano pubblica una strana foto dei due francesi. Le tracce lasciate in un enigmatico biglietto, un misterioso traffico di reperti e un delitto rituale avvenuto nel Torinese fanno da cornice a un mistero tra mito e realtà. Il fluire della storia rappresenta l'occasione anche per rievocare la storia della Costa Smeralda: la sua contraddittoria essenza che in mezzo secolo l'ha resa, per il resto della Sardegna, una figlia problematica che gioca con l'amore e l'odio.
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