Privati abissi
Un giocatore d'azzardo stanco e disilluso trascorre le sue giornate invernali in un casinò, su una costa fuori stagione. I battiti irregolari del suo cuore malato accompagnano i ricordi, scombinano le tracce della memoria, mentre la sua voce smagata rievoca, a molti anni di distanza, una storia di amore e tormenti che si è incisa nella sua sensibilità di testimone privilegiato. La storia è quella di un esponente d'una grande dinastia industriale e di una bellissima ereditiera in fuga da un inconfessabile segreto familiare, entrambi membri di quella colonia raffinata e cosmopolita che sul finire degli anni Sessanta aveva trovato a Roma, in un quartiere abbracciato da un'ansa del Tevere, un ultimo, cadente rifugio. Fatalmente attratti l'uno dall'altra, i due scivolano presto in un matrimonio da cui non possono ricavare la salvezza e la pace desiderate, procedendo a tentoni come fantasmi di un sentimento estinto, tradendosi, perdendosi, inseguendosi tra le infinite notti e i caffè di una Roma fluviale e indimenticabile, tra capitali europee sovraeccitate, in un gioco estenuante e crudele, fino all'imprevedibile epilogo che, sulle sponde notturne di un lago, metterà a nudo il segreto di due vite affamate d'amore ma incapaci di sconfiggere i propri demoni.