Dita mignole
Romania anni Novanta. Il Muro è caduto da poco e il regime di Ceausescu si è completamente dissolto. In una tranquilla cittadina di montagna, all'interno di un sito archeologico viene scoperta una fossa comune. A chi appartengono le ossa che affiorano dal terreno? Alle vittime di una pestilenza risalente a secoli prima o piuttosto di un'esecuzione di massa perpetrata durante gli anni bui del totalitarismo? E perché le falangi delle loro dita mignole sono sparite? Poliziotti, giornalisti, ex detenuti politici, comuni cittadini si riuniscono intorno al grande sacrario sfidandosi a colpi di ipotesi bizzarre, finché dall'Argentina una squadra di antropologi criminali, specialisti in "los desaparecidos", è chiamata a esprimere il verdetto finale. Sullo sfondo di queste indagini, dove una vicenda tragica finisce per assumere i toni della farsa, una ridda di personaggi strampalati è protagonista di storie che oscillano tra il fiabesco e il surreale. C'è Petrus, un giovane archeologo afflitto dall'ulcera; Eugenia Embury, l'eccentrica vedova di un petroliere inglese, che vive circondata dai gatti e legge il futuro nelle carte; sua nipote Josephina con la quale Petrus intreccia di nascosto una storia d'amore; Onufrie, un monaco eremita e umile servo della Madonna, che nasconde sotto il cappello un imbarazzante segreto; il fotografo Saga e il suo stravagante dromedario Aladin; e poi l'ex detenuto politico Titu Maeriu, il procuratore militare Spiru...