Le tue stelle sono nane
La Ragazza con le scarpe di tufo arriva un giorno in cui la pioggia batte le vie del centro come un martello pneumatico. La partita è cominciata: è stata scelta. Ora può trovare il varco di accesso, capire il più in fretta possibile le regole di sopravvivenza, superare una serie di prove che potranno condurla, un livello dopo l'altro, a conquistare il premio finale. Gli altri partecipanti sono agguerriti, il pegno in gioco è molto alto: la conquista di una casa, di un lavoro, di una stabilità che sembra sempre sfuggire di mano. Il rischio è invece tornare indietro, come in uno strano gioco dell'oca in cui penalità e tentazioni rallentano la corsa. Ma il premio dov'è? Quando finisce la partita? Dalla sua casella, la Ragazza guarda ogni notte verso le luci artificiali al centro del circuito. Qualcuno le ha detto che, da qualche parte, c'è stato uno scontro di galassie: dallo scontro sono nate delle stelle nuove, ma la loro luce è ancora flebile, lontana. "Le tue stelle sono nane" è un romanzo sulla precarietà come non ne sono mai stati scritti prima, che si snoda lungo un percorso in bilico tra reale e virtuale grazie a una lingua che gioca con il vecchio e con il nuovo, mescolando Leopardi, il web e il gergo aziendale. E nel quale il racconto del precariato diventa altro: la metafora di un tempo spietato, che scandisce i ritmi di una società globale e internettiana che più si finge libera, reticolare e aperta, più si rivela intransigente e ossessiva.