Il «cono di Portman» e l'operazione porto antico. Progetti, atti e memorie sul recupero del waterfront genovese dal dopoguerra al 2004

Il «cono di Portman» e l'operazione porto antico. Progetti, atti e memorie sul recupero del waterfront genovese dal dopoguerra al 2004

Tra la fine degli anni '80 e i primi del nuovo millennio Genova è cambiata radicalmente. Basti ricordare che fino a vent'anni fa la sua immagine era ancora associata ai miti dell'angiporto e allo smog delle industrie, mentre oggi è capace di attrarre un turismo internazionale. I più giovani, che oggi animano fino a notte fonda il Porto Antico, non s'immaginano cosa fossero un tempo quei luoghi, di quali attività ed attori fossero teatro, di quante proposte e fallimenti ... Molti ricorderanno il nome di Renzo Piano, il più noto artefice delle trasformazioni, ma chi ricorda, per esempio, quello dell' architetto statunitense John Portman? Il suo nome è legato ad una iniziativa che, alla fine degli anni '80, tenne banco per molti mesi nelle cronache dei giornali, non solo genovesi. Un dibattito con toni anche assai accesi, su un progetto sensazionale: un "cono" in mezzo al porto vecchio, alto più di 260 metri, che investiva un tema cruciale: il futuro dell'affaccio a mare della città storica. La rievocazione di quella vicenda ha fornito lo spunto per ripercorrere le tappe che dal dopoguerra hanno segnato il lungo processo di maturazione, progettazione e realizzazione del nuovo fronte a mare del centro storico.
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