La moglie giapponese
Kiko è una spia giapponese che sposa un professore che sta lavorando su delicati studi scientifici di interesse mondiale. Igor è un russo, fuggito da bambino dalla sua patria con il padre: anche lui è un agente segreto. Kiko e Igor si incontrano a Roma, in missione, e le loro vite si intrecciano, fino ad unirsi indissolubilmente, in una cornice pittoresca che solo l'antica capitale riesce a concedere, tra le sue mura aureliane, i suoi vicoli antichi e i suoi locali caratteristici. Funge da trait d'union nell'intreccio narrativo un bar che diventa protagonista della vicenda, il Jonathan Café, un luogo ammantato di mistero, che nasconde segreti e accompagna il lettore con una incessante colonna sonora di musica jazz.
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