Vivere e morire a Milano. Quando Milano non ha il cuore in mano
"In questo libro si sostengono due tesi ambedue probabilmente sgradite alla maggioranza dei milanesi. La prima è che, negli ultimi duecento anni, la città di Milano sia decaduta culturalmente con una velocità progressivamente accelerata. La seconda è che, sempre la città di Milano, non abbia nella storia moderna d'Italia contato nulla e le decisioni importanti siano state prese sempre altrove, a Parigi, a Vienna, a Torino e a Roma. Mi rendo perfettamente conto che la maggioranza dei lettori, se mai ce ne saranno, troverà queste tesi assurde e indimostrabili anche perché Milano ha avuto, nella prima metà del '900, un grande sviluppo industriale e finanziario che l'ha portata ai vertici dell'economia italiana. D'altronde, sembra a molti che parte dei movimenti politici che hanno fatto la storia del nostro Paese, a incominciare dal fascismo per finire a 'Forza Italia', siano cominciati proprio a Milano e da qui abbiano influenzato tutto il resto dell'Italia. A me pare tutto ciò non vero e facente parte di quel 'mito milanese' costruito per rassicurare la laboriosa popolazione ambrosiana dedita agli affari e al lavoro senza molto capire di quello che avviene intorno."
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