Per una scienza medica non neutrale. Tre maestri della medicina in Italia fra Ottocento e Novecento
Il medico non può esimersi dall'essere o dover essere anche un filosofo, un intellettuale portatore di una visione generale dell'uomo sano-malato e del mondo a cui tale uomo appartiene. Tra il XIX e il XX secolo Angelo Mosso, Augusto Murri, Angelo Celli si sono dedicati rispettivamente alla fisiologia umana, la clinica medica, l'igiene scientifica e sociale, approfondite dalle loro teste pensanti, perfezionate dalla loro ricerca applicata, insegnate a più generazioni di medici. Dal pensiero di questi tre maestri della medicina in Italia sono emerse spontaneamente idee e istanze filosofiche per certi aspetti più significative di quelle concepite dai coevi filosofi delle cattedre. Tale filosofia spontanea non è tramontata, ma offre, per molti aspetti e nelle sue motivazioni di fondo, spunti e stimoli per un ripensamento di problemi, scientifici e medici, che sono, ancor oggi, di viva attualità.
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