La mia Darsena
Questa è la storia di Ninni, una ragazzina che attraverso i difficili anni della guerra e del dopoguerra si affaccia alla maturità. Ma soprattutto è la storia della sua Darsena, di quel lembo di terra tra la pineta e il mare, appena ai margini della città, oltre il canale e il ponte girevole che a quell'epoca segnavano quasi il passaggio a un altro mondo. Il ricordo è variopinto come i fiori sottratti ai giardini per decorare gli altari di maggio, quando onorare la Madonna era soprattutto l'occasione di festeggiare insieme la vita semplice ma felice di quegli anni, con l'infanzia che faceva strada a un'esuberante giovinezza piena di energia. Persino la guerra e i soldati della Wehrmacht portavano qualcosa di buono e non piegavano del tutto la vitalità di Ninni e dei suoi vicini di casa: le chiacchiere, i primi amori, le sere d'estate sotto i pampini e i racconti paurosi dei ragazzi più grandi sono l'inno che la vita canta a se stessa per rinascere più forte dopo la tempesta. Oggi, dopo il boom degli anni Cinquanta e Sessanta, quella Darsena non c'è più: di essa restano solo pochi segni sulle facciate delle case, nelle piccole cose di ogni giorno che ancora affiorano da vecchi armadi e credenze.
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