Vite tagliate
Il lavoro in fabbrica e la solita routine: il treno coi pendolari che parlano di calcio, il cartellino da timbrare, il ritorno a casa da moglie e figlie, la domenica al mare, le preoccupazioni economiche, tutto vissuto sempre con grande dignità. Fino a quando la fabbrica viene venduta e un nuovo consiglio di amministrazione assume una figura manageriale. Cominciano così le paure, le incertezze sul proprio posto del lavoro, le prime "ristrutturazioni del personale", le prime assemblee sindacali e le prime agitazioni. Fino a un tragico epilogo... Una lucida denuncia della vita straniarne dei lavoratori al tempo della crisi, del consumismo e della precarietà.