Sotto le rocce. Storie di montanari di ieri e di oggi
"Nelle giornate serene si riuscivano a vedere le montagne, là in fondo, quelle vere, fatte di roccia e mughi, non come quelle che incombevano sul paese, coperte di boschi. Ecco, forse solo d'inverno, anche quelle acquistavano il fascino di vere montagne, quando la neve e le nuvole a stracci le facevano sembrare più grandi, inarrivabili, misteriose." C'è un mondo sotto le rocce che spesso sfugge agli alpinisti nelle loro veloci sortite sui monti. E un mondo di uomini semplici e operosi, spesso costretti in passato dalla povertà ad abbandonare la loro terra in cerca di fortuna, come Giovanni, emigrante di fine Ottocento nelle Meliche, e Anna, donna di servizio a Venezia, e Lina e Ulisse nell'allora grande Milano, per poi tutti, un giorno, farvi ritorno alla ricerca di quella parte di sé nella lontananza andata perduta. C'è un mondo sotto le rocce che pare immutabile a chi lo attraversa di corsa, e che invece non è immune ai cambiamenti della storia. Di qui lo smarrimento di chi resta. Di Arsilio, l'autista, che si vede messo da parte, di Tarcisio e Cesira, inascoltati nelle loro antiche saggezze, di un giovane pastore, solitario nella sua passione. In questi racconti si parla di partenze e ritorni, di montanari che si sono persi e poi ritrovati, di una montagna che cambia portandosi in groppa i suoi uomini.
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