Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l'altare del Volto Santo. Ediz. illustrata
Nella Vita di Marcantonio Raimondi Giorgio Vasari introduce la figura del grande incisore carpigiano, uno dei massimi interpreti d'ogni tempo della xilografia nella sua declinazione in chiaroscuro, da lui concepita per divulgare i capolavori di Tiziano, Raffaello, Parmigianino e Peruzzi, evocandone la maestria dei passaggi tonali. Nel prestigioso spazio espositivo di Palazzo Madama, i visitatori potranno ammirare la pala d'altare di Ugo da Carpi con la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo, un'opera di straordinaria importanza per arte e fede. Si tratta di una tavola "fatta senza pennello" come è scritto dall'autore accanto alla firma e come riferisce Giorgio Vasari che la vide in San Pietro insieme a Michelangelo. Una sperimentazione del tutto insolita pure considerando l'importanza devozionale e la collocazione dell'ancona, concepita e compiuta qualche tempo prima del Giubileo del 1525 per adornare l'altare connesso a una delle reliquie più preziose della Basilica di San Pietro in Vaticano, quella del Volto Santo. Pur affidandosi per l'invenzione a un disegno di Parmigianino che rielabora una xilografia del 1510 di Albrecht Dürer, l'artista carpigiano mostra tutto il suo valore nel sciogliere le durezze dell'intaglio in una pittura espressiva ed eloquente che giunge infine alla commovente rielaborazione del Volto Santo così come evocato dalla reliquia conservata nel tabernacolo del ciborio.
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