Il demone della stupidità e altre questioni
L'appartamento piccolo nella città vecchia era diventato piccolissimo. Spiaceva però abbandonarlo, con quel suo grande terrazzo: una superficie di ottanta metri quadrati, sulla quale ora sognavo di creare uno spazio coperto. "Nulla di fisso", mi aveva spiegato con estrema chiarezza un vigile urbano. Ma qualcosa di mobile, di assolutamente mobile? "Quello è un altro discorso", aveva ammesso il vigile. Nei miei sogni era entrata allora Beled-ki Aur-ka, la Città Cammellata, un impianto itinerante fondato in Somalia a fine Ottocento, del quale avevo letto su una rivista: tende e padiglioni su una grande piattaforma di vimini sorretta da duecento cammelli. Naturalmente avrei lasciato perdere i cammelli, concentrandomi sulla mobilità di una singola dimora.
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